Applaudendo e guardando Sinner e Djokovic, non dimentichiamoci di volgere lo sguardo ed il pensiero oltre “il dito”, verso le direzioni che loro e tanti loro colleghi e compagni indicano e hanno indicato.
SINNER E DJOKOVIC: che lezione!
Pur digiuno di tennis ho goduto e ammirato, anche con spirito patrio, non solo il gioco, la performance tecnica ed atletica, ma soprattutto il pacchetto di “lezioni” che ci hanno donato. Dal non scoraggiarsi anche se stizziti, al rispetto dell’avversario, ma soprattutto al riconoscere l’altro con intelligente umiltà, accogliere la sconfitta senza sentirsi umiliati, desiderando la rivincita senza confonderla con la vendetta. Grandiosamente umano in questo Sinner, che riconosce i ‘maestri’ pur manifestando l’intenzione di superarli. Altrettanto umano Djokovic che riconosce il giovane avversario e ne ammira il valore e le potenzialità di miglioramento. Entrambi poi a ricordare il Team, a dare ad un match apparentemente individuale il significato di un evento del gruppo con storia (v. Mara Selvini Palazzoli): con Sinner che dice “un anno fa…”. Una dimostrazione corale dove per riconoscere sé stesso non è necessario insultare, svilire l’altro. Cosa che, anche questa volta prostaticamente incontinente, non ha mancato di fare il dr. Burioni: il che mi ricorda l’asino “ruggente” di Fedro. Non contento di aver malamente e grottescamente vaticinato per manifesta e pubblica (officiante Fazio) ignoranza scientifica, a suo tempo, le sconfitte e la morte di Djokovic in quanto ha rifiutato l’inoculazione in nome della propria libertà di scelta, dopo la vittoria gli dà del somaro, e assieme a lui a tutti i ben informati, e conseguentemente critici, sui prodotti genici sperimentali (e non sperimentati) spacciati per innocui e benefici vaccini. Non è difficile capire chi è il somaro (senza offesa per i somari), ricordando che “asinus asinum fricat”; ma in questo duo asinesco uno sappiamo chi è, sicuramente non Djokovic, ma qui la scelta tra i compari di Burioni è assai ampia. Soprattutto dopo la reticente “rivelazione” del documento di EMA (18 ottobre 2023) circa la risaputa inutile e pericolosa inoculazione agli under 60 e l’avvio dell’indagine della procura di Roma sugli occultamenti e danno di Speranza e AIFA e conseguentemente Draghi&C. Compreso il governo Meloni-Schillaci che, non ostante le promesse e gli studi sempre più numerosi, non solo non sospende la campagna “vaccinale”, ma nemmeno promuove la vigilanza attiva su morti improvvise ed effetti avversi, mentre nella commissione si genuflette a Mattarella, anche lui latitante circa i dettami della Costituzione e incauto intoccabile promotore, ancora oggi (perseverare diabolicum), di inoculazioni che già da metà gennaio 2021 si sapevano prive di sperimentazione obbligatoria (v. Fuori dal Coro 22.11.2023).
Quanta saggia umiltà positiva e volontà di capire, sia i propri difetti che le capacità e i ‘segreti’ dell’avversario (mai dichiarato nemico) invece in campo. Verrebbe da dire “orgogliosa umiltà”, che si concretizza nel riconoscere l’altro, confermandolo anche quando si è avversari. E non raccontarsi fanfaronate della serie “Io ho giocato meglio ma ho perso” o “Lui ha vinto perché oggi non ero al meglio”. Con l’aggiunta che Sinner ha ripetutamente incluso il pubblico. Cosa che l’attuale modello dell’inclusione esclude: inclusi nella scuola (impersonale astrazione), ma non nella classe e nel gruppo (faccia a faccia, corpi, movimento, pensieri, confronto, costruzione condivisa). In effetti questa coralità sportiva, presente anche nel gioco dei bambini e dei ragazzi e persino degli anziani, potrebbe insegnare qualcosa a chi si sta sgolando per dire che bisogna rendere la scuola più educativa e controllante, aumentando l’insegnamento del rispetto della persona. Naturalmente finanziando interventi statalmente controllati di “esperti per esperienza” (o ‘obbedienti per obbedienza’?), con isole dedicate, con programmi che non richiedono l’allenamento e la fatica e lo sforzo quotidiano di migliorarsi anche nei piccoli gesti. Solo pensieri e fumo, dagli stessi personaggi che come hanno depotenziato la sanità hanno demolito la scuola che combatte ancora con edifici e spazi fatiscenti e modalità di articolazione degli orari vecchie di decenni, non ostante il belletto dell’informatica.
Ma soprattutto questa scuola inibisce e ruba, anche oltre i suoi tempi-orario, lo spazio ed il tempo al libero movimento, allo stare assieme, allo scambio e alle attività sportive: all’uso del corpo che si muove nello spazio naturale e nel tempo ritmato (tutti abbiamo ammirato il ritmo danzante di Sinner e Djokovic). Luoghi e spazi e tempi dove il confronto non è sopraffazione, la vittoria è ammirata e si impara a sperimentare la sconfitta come esito da cui si apprende. Qui si costruire educazione, cioè umana convivenza, non nei corsi dedicati nati sulla spinta di emergenze spesso utili a distogliere lo sguardo.
Avanti con il mantenerli calmi, il puntellarli (più elegante ‘sostenerli’) invece che motivarli guardarli e ascoltarli, il controllarli (più facile da sedati che in movimento e se conveniente, non necessario, con psicofarmaci). E soprattutto togliendo spazio e investimenti agli impianti, alle associazioni ed ai luoghi dove poter fare gruppo, movimento e sport, coltivando sogni ma anche realismo, collaborazione e confronto (altra attività oggi pericolosa), e rispetto e riconoscimento del team. I compiti a casa (retaggio di una teoria dell’addestramento ampiamente sepolta ma zombizzata, ben distante dagli allenamenti sportivi) utilizzati per invelenire sabati e domeniche e vacanze e tempi dedicati alla famiglia, agli amici, alla convivialità. Cioè per scardinare i legami sociali fondamentali. Quando torneranno in classe nervosi dichiariamoli ADHD, se senza compiti fatti etichettiamoli poltroni o con disturbi dell’attenzione. Ai genitori che giustamente si lamentano affibbiamo una bella diagnosi psichiatrica con allegati, e offriamogli il pilatesco bonus psicologa/o mentre consigliamo qualche pillola per darsi una calmata (della serie “non disturbare il conducente”).
Sinner e Djokovic e i molti al loro fianco e prima di loro ci indicano altre direzioni da percorrere e punti di vista da cambiare. Sinner, oltre al talento e l’impegno, indica anche come i giovani possono eccellere con costanza e sacrifici (e in questo gli sport sono interessanti; ma andatevi a vedere l’età media dei politici e dei finanzieri-governanti… e i loro curriculum; o se ne avete lo stomaco le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle lezioni di masturbazione dalla scuola materna per il diritto al piacere). Mentre Djokovic aggiunge una salutare dose di doveroso libero pensiero in difesa della propria persona e del proprio corpo, pur essendo con ogni evidenza un 36enne con austere regole di vita e fatica che ben poche/i virostar riuscirebbero ad osservare: un inno alle risorse della Natura e al diritto alla Libertà evidentemente poco gradite ai produttori di alternative commerciali. O è questo che fa paura ai signori di cui Burioni è il banditore allo stesso livello di Selvaggia? sguaiato e offensivo di fronte a due, loro sì, “signori” e scientifici ricercatori e umili intelligenti ascoltatori persino degli avversari nella loro professione. Pronti a imparare dall’altro, non a criminalizzarlo (v. cura De Donno). Professionisti dove chi sta fermo e non si “aggiorna” e non ottiene risultati è perduto. Mentre purtroppo chi sta fermo nella scienza medica e nella didattica, e non ottiene risultati, danneggia gli altri e fa pure carriera e riceve medaglie.
Così possiamo chiederci perché per anni nel sito dell’Intendenza scolastica provinciale di Bolzano (www.provincia.bz.it/intendenza-scolastica/download/Fare diagnosi di ADHD.pot) persisteva il “come fare diagnosi di ADHD” (ad opera della d.sa Arcangeli), al cui interno venivano additati, negativamente, come “scettici” di questa “malattia fabbricata” (come l’ha definita colui che l’aveva ipotizzata, il dr. Eisenberg quando si è accorto di come veniva opportunisticamente sovrastimata) stranamente gli allenatori sportivi. Di sicuro un allenatore o animatore sportivo che riesce a far giocare 10 o 20 o 30 ragazze/ragazzi alternandoli alla panchina è scettico quando costoro vengono diagnosticati come incontrollabili pestiferi in classe (contando che non sono tutti nella stessa classe). Chiediamoci anche perché negli ultimi 10 anni le certificazioni di Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono aumentate del 408%. Segnale di peggioramento dei bambini e ragazzi o degrado della scuola, quando diventa succursale di una sanità psichiatrizzata e psichiatrizzante (v. corsi di aggiornamento alla “diagnostica” per insegnanti), quindi più di controllo e contenimento che di apprendimento attivo? E conseguentemente degrado sociale. Oppure, confrontando i tempi delle esternazioni e quelli della messa in commercio di strumenti compensativi e psicofarmaci, operazione commerciale ben architettata? Con altrettanto conseguente degrado sociale.
Grazie dunque a Sinner anche perché fa vedere come nella Provincia a più alto uso di psicofarmaci ai minorenni ci siano ancora spazi per la vera salute e convivenza senza addormentamenti.
E per chi volesse comprendere come “l’intelligenza parte dai piedi (Kagge)” si consiglia il libro dello psichiatra germanico Spitzer, Demenza digitale, che di tutto ciò parla osservando i neuroni e l’attività dell’ippocampo. Settore evidentemente ignoto alla neuropsichiatria e alla psichiatria di questo nostro bel territorio, perché altrimenti spronerebbe maggiormente al movimento e alle attività sportive piuttosto che all’(iper)uso di psicofarmaci ed eviterebbe, come in una recente circolare, di invitare gli insegnanti a segnalare scolari e studenti “problematici” senza preavvisare i genitori (notoriamente anche loro rei di promuovere attività sportive, se e ove possibile). Genitori minacciati di ricorso ai Servizi Sociali se non si allineano. Il tutto nella quasi totale indifferenza della scuola e senza informare le famiglie. Questo con l’appoggio del “nuovo” codice deontologico degli psicologi, che siamo riusciti a far sospendere temporaneamente grazie alle numerose diffide di Colleghe e Colleghi rispettosi della professione e dei sistemi familiari e sociali, oltre che della salute psichica e della Costituzione che la tutela.
Così, applaudendo e guardando Sinner e Djokovic, non dimentichiamoci di volgere lo sguardo ed il pensiero oltre “il dito”, verso le direzioni che loro e tanti loro colleghi e compagni indicano e hanno indicato.
P.S. Non me ne vogliano Panatta e Pietrangeli, o Moser, o Rivera, o Thöni… Anche loro hanno indicato vie, ma in tempi in cui certe diagnosi non erano state inventate e si combatté per la vera inclusione. Come ricordo da anziano psicoterapeuta che li ammira ancora.